La geometria iperdimensionale

Lo studio della geometria iperdimensionale ha avuto la sua genesi e la sua evoluzione nel corso di due  secoli. Tra gli autori di libri divulgativi sull’argomento il più noto è  Edwin Abbott che nel suo libro “Flatlandia” nel 1884 descrive un mondo a due dimensioni e l’esplorazione dell’universo tridimensionale e si interroga sulla dimensione successiva alla terza.

Al suo fianco  Charles Howard Hinton (1853-1907) nel suo famoso libro “A New Era of Thought” contribuisce  nella divulgazione delle idee circa la geometria quadridimensionale: ciò che accade a Flatlandia agli esseri bidimensionali, accade anche a noi che non siamo in grado di percepire la quarta dimensione.

Hinton credeva che lo sforzo compiuto per impadronirsi di quest’idea potesse avere un potenziale effetto innovativo su tutto l’insieme delle convinzioni individuali e collettive. Insomma, la quarta dimensione era per Hinton uno strumento per l’evoluzione totale del pensiero umano. Egli costruì la prima immagine di un cubo della quarta dimensione e coniò il termine TESSERACT.  Negli ultimi anni i fisici hanno cominciato a parlare di configurazioni che coinvolgono 10, 11 o 26 dimensioni, mentre i matematici ormai parlano con disinvoltura di strutture in spazi n-dimensionali.

ZAKTI  (in Sanscrito= Immaginazione e Potere Creativo)

è una linea di strutture geometriche iperdimensionali che emettono onde torsionali dalla loro dimensione (sesta, ottava e tredicesima). Le ricerche finora svolte inducono a credere che le loro onde torsionali – come quelle da rapporto aureo emesse da Arbelos, piramidi auree e rettangoli  aurei – portano ordine ed armonia nell’ambiente e nella persona.  .

Altre proprietà evidenziate:  portano informazioni armoniche in emozioni e pensieri, stimolano un aumento delle capacità extrasensoriali ed attuano un’immediata centratura del sistema energetico della persona.